
Si tratta solitamente di una situazione soggettiva, le altre persone infatti non possono sentire alcun suono. Non si tratta però di un suono fantasma o di allucinazioni, come per esempio quelli sentiti da persone con malattie mentali. L’acufene è reale, frutto di una reale attività neurale del cervello.
Questo disturbo è molto più comune di quanto si creda, viene infatti sottostimato in quanto molti lo trascurano o comunque non ne parlano. Soffre di varie forme di acufene tra il 10 e il 15% della popolazione mondiale, percentuale che sale al 33% oltre i 60 anni. Non ci sono distinzioni per sesso, anche se è stato riscontrato che le donne in gravidanza ne soffrono molto di più.
Non si tratta di una vera e propria malattia (anche se non sempre le cause sono chiare), ma più spesso di un sintomo di altre malattie, di un trauma cranico o all’apparato uditivo, di intossicazione da sostanze medicinali o droghe.
Dicevamo che spesso questo disturbo è trascurato, gli effetti spesso non sono gravi anche se procurano un disturbo che andrebbe sempre trattato e controllato, anche perché in età avanzata può peggiorare.
Pur non essendo fatale e non minacciare la vita dell’uomo, almeno il 20% di chi vi soffre ha notevoli ricadute negative sulla qualità della sua vita.
L’acufene cronico è fastidioso e intrusivo e a volte devastante per la vita delle persone. Può interferire con l’abilità di ascoltare, sentire, lavorare e in tante altre attività quotidiane. Spesso provoca disturbi del sonno con difficoltà ad addormentarsi e a dormire per lunghi periodi.