Acufene in aumento in Italia e tra i giovani

Chi soffre del fastidioso fischio all’orecchio pensa spesso di trovarsi in una situazione insolita e poco frequente. Ciò è dovuto al fatto che di acufeni poco si parla sui media, per cui sembra sia un problema che riguarda poche persone.

La realtà è molto diversa. Le ultime statistiche indicano che il 15 per cento della popolazione italiana soffre di acufene, e la quota aumenta addirittura al 30 per cento se consideriamo la fascia di età superiore ai 70 anni.

L’acufene è quindi un problema che riguarda milioni di persone, in Italia e all’estero. Come rivelato dall’Oms (Organismo Mondiale della Sanità), ci sarebbero circa 360 milioni di persone nel mondo affette da questa disabilità uditiva, pari al 5% della popolazione (tra cui molti musicisti, come Phil Collins, Chris Martin o Sting).

Negli ultimi anni poi il problema si è aggravato, soprattutto tra i giovani.  Un recente studio apparso su Scientific Reports segnala come l’acufene sia in aumento fra i teenagers (ragazzi tra gli 11 e i 17 anni), addirittura il 30% del campione soffre di costante o frequente ronzii all’orecchio. Ciò è il risultato della continua esposizione a musica ad alto volume, tramite le cuffie o nelle discoteche e locali notturni.
acufene e giovani

Corrado Lodigiani, responsabile del centro trombosi e malattie emorragiche dell’Istituto Clinico Humanitas di Milano, spiega bene come questo disturbo dell’orecchio sia in Italia “decisamente sottovalutato, tanto che spesso non viene nemmeno considerata una patologia, come in realtà è”. E questo incide direttamente anche sulle tasche di chi ne soffre, spesso costretto a spendere soldi in visite dall’otorino, test audiometrici, lunghe sedute in camere iperbariche e risonanze magnetiche che però non sempre individuano una soluzione.

Come ho già avuto modo di riportare, le alternative terapeutiche sono varie, perché l’approccio al problema è molto soggettivo: prima di intervenire, infatti, bisogna valutare attentamente la situazione del paziente e la causa della patologia . Ci sono quindi trattamenti farmacologici o di medicina alternativa, protesi acustiche o interventi chirurgici o soluzioni olistiche che considerano lo status complessivo di salute dell’individuo. Negli ultimi anni ha preso piede la Tinnitus Retraining Therapy , una terapia che non cerca di eliminare il fischio all’orecchio, bensì di rimuovere o ridurre la percezione del rumore dalla coscienza del paziente, abituando quindi il paziente a conviverci.

Il problema del ronzio all’orecchio non è sottovalutato solo dal punto di vista delle persone che soffrono di questo problema. Ma anche e soprattutto per gli effetti che l’acufene ha sulla vita di queste persone, che spesso provoca complesse ricadute a livello psicologico, stati ansioso-depressivi e disturbi del sonno. Situazioni che inevitabilmente hanno ripercussioni sia sull’attività lavorativa che sulla vita di relazione. Per questo, da più parti si sta spingendo a coinvolgere il Ministero della Salute affinché riconosca l’acufene come patologia cronica e invalidante e incentivi la ricerca scientifica.

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